- Questo mese è uscito in libreria “Non dire madre”, il tuo primo romanzo, edito da Hacca . Ce ne vuoi parlare?
L’ho scritto in quattro anni. Il tema centrale di ogni racconto è la maternità, il rapporto tra madri e figlie ( il primo racconto è la storia di una ragazza diciannovenne che diventa madre e dunque “annienta il sacrificio dell’altrui maternità, per dare spazio al suo bisogno di riscatto”).
Quasi tutti i racconti sono ambientati in Lucania, tra Matera e Stigliano.
Diciamo che attraverso le mie pagine, cerco di dare voce e sfogo, a tutte le peggiori paure delle donne che si trovano ad affrontare la maternità.
- Quanto ci hai messo a trovare una casa editrice disposta ad investire seriamente su di te?
- Cosa si prova a vedere la propria opera pubblicata?
Scrivo prevalentemente a casa, ma vado prendendo appunti ovunque.
- Partirai per delle presentazioni in giro per l’Italia o rimarrai nella tua regione?
In questo momento sto rileggendo “Le città invisibili” di Italo Calvino, che è uno dei miei autori preferiti, assieme ai romanzi di Anna Maria Ortese, Giovanni Arpino, Elsa Morante, e tanti altri ancora.
- Hai suggerimenti per chi ha un libro nel cassetto?
- Come immagini il tuo futuro? Hai iniziato a scrivere qualcos’altro?
La mia nuova opera è un romanzo ambientato sempre nella mia terra, la Lucania.
- Per concludere, dicci perché una persona dovrebbe leggere “Non dire madre”.
Compra il libro di Dora Albanese in versione cartacea o in eBook.
Intervista svoltasi alla fine del 2009.
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