venerdì 31 agosto 2012

My life as a white trash zombie

La copertina di questo young/adult che forse non uscirà mai in Italia mi piace un casino (sì, ho usato proprio la parola "casino"), mi piace al punto che pur avendolo letto in ePub mi comprerò il cartaceo per piazzarlo in mostra nella mia libreria; e inoltre il titolo mi piace ancor di più!

My life as a white trash zombie, scritto da Diana Rowland, è la storia di una ventunenne che vive tra droghe, immondizia, un ragazzo menefreghista e un padre alcolizzato. La vita di Angel - nome appropriato, non credete? - prenderà una svolta quando i medici le diranno d'averla trovata nuda sul ciglio di una strada, svenuta per overdose.

Ma era davvero overdose, quella? E perché quando si sveglierà in ospedale uno sconosciuto le consegnerà una busta con dei bibitoni da ingerire giornalmente altrimenti morirà? E perché dal giorno seguente dovrà lavorare nella sezione omicidi come trasportatrice di cadaveri? Chi è che sta tentando di metterle la vita sulla "giusta via"? E cos'è questa strana voglia di cervelli?....

Il libro si legge tutto d'un fiato, davvero. E una volta letto il primo capitolo non si potrà fare a meno di andare avanti, come se un pescatore ci avesse fatto abbocare al suo amo e ci costringesse a nuotare nella direzione che più gli aggrada.

Lo stile è semplice, ma accattivante. E si tifa davvero tanto per la protagonista.

Molto probabilmente, quando avrò bisogno di una lettura leggera e spensierata, leggerò il secondo, Even white trash zombie get the blues. Comunque questa è una storia autoconclusiva e non c'è davvero bisogno di spaventarsi pensando che poi dovremmo essere obbligati a comprare eventuali 10.000 seguiti.

Oh, il libro costa solo 6.76 €, credo che ce lo possiamo permettere, no? Cliccate sui link, se non ci credete.

James Fogle, autore di "Drugstore Cowboy", è morto in prigione


È morto James Fogle, autore di "Drugstore Cowboy". Fogle si trovava in prigione dove stava scontando 16 anni di detenzione per furto.

In Italia il suo romanzo era stato pubblicato da Elliot nella collana Scatti, questa è la quarta di copertina:  Portland, Oregon. Anni Settanta. Bob rapina le farmacie, le svuota dei medicinali che gli possono tornare utili: oppiacei, amfetaminici, benzodiazepine, narcotici assortiti. Quello che gli serve per farsi, per raggiungere il suo personale nirvana. Assieme a Bob, un gruppo di altri tossici in perenne avvicendamento, con lo spettro dell'overdose, della morte, della polizia, dell'arresto e della galera.

Dal romanzo "Drugsotre Cowboy" è stato tratto l'omonimo film di Gus Van Sant.Questo è il trailer:


Per maggiori info: http://www.latimes.com/news/obituaries/la-me-james-fogle-20120826,0,3526363.story

giovedì 30 agosto 2012

Fruit of the lemon

Ed eccomi qua, di ritorno dalla vacanze, con un sacco di libri in testa, sia da leggere che da scrivere; ma prima veniamo alla lettura terminata questa notte in Grecia, Fruit of the lemon di Andrea Levy.

Questo romanzo l'ho trovato sugli scaffali del Filorian Hotel Apartments di Acharavi insieme ad altri libri lasciati lì a impolverare prima che un qualche cliente di passaggio come me li reclamasse. Il fatto è che l'avevo scoperto solo 5-6 giorni fa e, dato che poi lo dovevo restituire, mi sono davvero dovuto sbrigare a leggere queste 350 pagine, anche perché in vacanza ero occupato a fare altro!


La storia è quella di una ragazza nata in Inghilterra che non conoscendo nulla della sua famiglia di origini jamaicane si trova un po' spaesata in un mondo anglosassone  pieno di giovani il cui futuro non sembra per niente brillante. Che dire, le prime 150 pagine, le più lente a leggersi, sono ambientate a Londra e poi tutto cambia, si va a in Jamaica e Faith finalmente conosce la sua famiglia, e il libro prende velocità.

Una cosa molto carina che questa autrice ha creato è un albero genealogico che si espande mano a mano che andiamo a conoscere i componenti della famiglia. Oltre ad essere bello a vedersi, è anche utile per non perdere il segno. E inoltre, oltra all'albero, alcuni capitoli hanno titoli come William's story told me by Carol, dove ogni personaggio racconta di un altro personaggio dal suo punto di vista. Reputo le due idee molto originali, e il libro un'ottima lettura estiva con degli spicchi in grado di fargli meritare almeno tre stelline e mezzo su cinque.

Ah, come potete vedere dalle foto, io il libro l'ho letto in inglese, ma la versione italiana è questa qui.



venerdì 10 agosto 2012

Citando Gianni Rodari


50 sfumature di ridicolo

Come fa a vendere 5 milioni di copie in poche settimane un romanzo con frasi tipo: "«Credo che mangeremo più tardi» dice. «Metti il pollo nel frigo.» Questa è una frase che non avrei mai pensato di sentire da Christian Grey, e solo lui sa renderla sensuale, davvero sensuale"?

Dio, cosa c'è di sensuale nella frase appena letta? Possibile che la gente compri un libro senza neanche informarsi e solo perché va di moda?!

Boh, mi pare assurdo. Tra l'altro ci sono persone a cui non è piaciuto il primo, Cinquanta sfumature di grigio, che comprano il secondo, Cinquanta sfumature di nero, per riuscire a vedere se l'autrice è in grado di migliorarsi... Ma sì, a questo punto compriamo pure il terzo, Cinquanta sfumature di rosso! E già che ci siamo attendiamo l'uscita dei film, e magari anche un seguito a questi tre volumi, evvai!

Ci stanno così tanti autori in giro (anche italiani) che meritano d'esser letti, e il mondo spreca soldi su questa roba... Ad esempio, se proprio vi interessa il genere soft porn/erotico, tra gli italiani potreste trovate Francesca Mazzucato, autrice che mai vi tirerà fuori frasi come quella sopra citata, anzi.

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