martedì 24 dicembre 2013
sabato 21 dicembre 2013
Addio a Pual Torday, cancro
Foto presa in prestito dai tizi dell'Indipendent |
Non mi ricordo mica se lo scorso anno, il 2012, Torday fosse presente alla manifesta Più libri più liberi di Roma, eppuro ho assistito alla presentazione!, e qui mi vien la certazza che in futuro avrò l'alzheimer... boh, mi pare che alla presentezione non c'era, ma chi lo sa.
giovedì 19 settembre 2013
Un estratto da "The Wind of Winters", il prossimo libro de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco"
Nota: da qui all'uscita per Harper Collins il testo potrebbe cambiare numerose volte.
They struck out north by northwest, across drylands and parched plains and pale sands toward
Ghost Hill, the stronghold of House Toland, where the ship that would take them across the Sea of
Dorne awaited them." "Send a raven whenever you have news," Prince Doran told her, "but report only
what you know to be true." We are lost in fog here, besieged by rumors, falsehoods, and traveler’s tales."
I dare not act until I know for a certainty what is happening."
War is happening, though Arianne, and this time Dorne will not be spared. "Doom and death
are coming," Ellaria Sand had warned them, before she took her own leave from Prince Doran." "It is
time for my little snakes to scatter, the better to survive the carnage."" Ellaria was returning to her
father’s seat at Hellholt." With her went her daughter Loreza, who had just turned seven." Dorea
remained at the Water Gardens, one child amongst a hundred." Obella was to be dispatched to
Sunspear, to serve as a cupbearer to the wife of the castellan, Manfrey Martell."
And Elia Sand, oldest of the four girls that Prince Oberyn had fathered on Ellaria, would cross
the Sea of Dorne with Arianne." "As a lady, not a lance," her mother said firmly, but like all the Sand
Snakes, Elia had her own mind.
ARIANNE
They struck out north by northwest, across drylands and parched plains and pale sands toward
Ghost Hill, the stronghold of House Toland, where the ship that would take them across the Sea of
Dorne awaited them." "Send a raven whenever you have news," Prince Doran told her, "but report only
what you know to be true." We are lost in fog here, besieged by rumors, falsehoods, and traveler’s tales."
I dare not act until I know for a certainty what is happening."
War is happening, though Arianne, and this time Dorne will not be spared. "Doom and death
are coming," Ellaria Sand had warned them, before she took her own leave from Prince Doran." "It is
time for my little snakes to scatter, the better to survive the carnage."" Ellaria was returning to her
father’s seat at Hellholt." With her went her daughter Loreza, who had just turned seven." Dorea
remained at the Water Gardens, one child amongst a hundred." Obella was to be dispatched to
Sunspear, to serve as a cupbearer to the wife of the castellan, Manfrey Martell."
And Elia Sand, oldest of the four girls that Prince Oberyn had fathered on Ellaria, would cross
the Sea of Dorne with Arianne." "As a lady, not a lance," her mother said firmly, but like all the Sand
Snakes, Elia had her own mind.
domenica 14 luglio 2013
Robert Galbraith aka J. K. Rowling
La notizia è di quelle da mozzare il fiato: J.K. Rowling ha già pubblicato un nuovo romanzo, e lo ha fatto usando uno pseudonimo!
“Speravo di poter mantenere il segreto per ancora un po’. Essere Robert Galbraith è stato molto liberatorio” ha dichiarato J.K. Rowling, scoperta dal The Telegraph.
Il libro è stato accolto benissimo prima ancora che venisse rivelato il nome dell'autrice. Scrivere con uno pseudonimo è stato un po' un banco di prova per la Rowling e adesso ci si aspettano traduzioni in tutto il mondo.
“Speravo di poter mantenere il segreto per ancora un po’. Essere Robert Galbraith è stato molto liberatorio” ha dichiarato J.K. Rowling, scoperta dal The Telegraph.
Il libro è stato accolto benissimo prima ancora che venisse rivelato il nome dell'autrice. Scrivere con uno pseudonimo è stato un po' un banco di prova per la Rowling e adesso ci si aspettano traduzioni in tutto il mondo.
martedì 28 maggio 2013
Comprare libri di case editrici fallite, o sull'orlo del fallimento
Comprare libri di case editrici fallite, o sull'orlo del fallimento, con la speranza che prima o poi risorgano dalle loro ceneri.
L'unica sistema per comprare questo libro è prenderlo online, che purtroppo la distribuzione sta ritirando tutte le copie cartacee dalle librerie. L'edizione è molto bella, elegante e con alette bianche. Il costo è di 13 €, ma qui su Internet si trova anche a di meno. Un prezzo fattibile. Se vi dovessero interessare i libri di Marco Tropea Editore sbrigatevi a comprarli, il catalogo era davvero niente male e sarebbe uno spreco mandare tutta questa cultura al macero.
L'unica sistema per comprare questo libro è prenderlo online, che purtroppo la distribuzione sta ritirando tutte le copie cartacee dalle librerie. L'edizione è molto bella, elegante e con alette bianche. Il costo è di 13 €, ma qui su Internet si trova anche a di meno. Un prezzo fattibile. Se vi dovessero interessare i libri di Marco Tropea Editore sbrigatevi a comprarli, il catalogo era davvero niente male e sarebbe uno spreco mandare tutta questa cultura al macero.
giovedì 25 aprile 2013
L'8x8 sbarca a Bologna prima della finale al Salone internazionale del libro di Torino
In un futuro non troppo remoto non mi dispiacerebbe vedere l'8x8 in tv insieme a tutti i più conosciuti talent show, perché alla fine di questo si tratta, un talent show. Lo immagino con gli autori seduti su una sedia di fianco a degli attori che leggono i loro scritti che ha sua volta a fianco hanno un accompagnamento musicale di un qualche artista anch'esso emergente. Sarebbe una bella vetrina per tutti: lo scrittore, l'attore e il cantante. Sogno ad occhi aperti, lo so.
Ho perso il conteggio del numero delle volte che ho seguito questo evento, e ogni volta ci vado con la seguente motivazione: i consigli che gli esperti del settore danno sono utilissimi. Non mi fido troppo delle scuole di scrittura - argomento che genera tantissime polemiche; io preferirei chiamarle "scuole di tecniche di scrittura", perché ti possono insegnare come impostare un romanzo o un racconto, ma scriverlo è un'altra cosa - e gli unici soldi che spendo per questo tipo di informazioni li do ad una rivista che mi faccio spedire dagli USA, il Writer's Digest. Quindi quando tra le mani mi capita di riuscire ad ottenere qualcosa di qualità gratuitamente, non mi lascio sfuggire l'occasione.
Ho perso il conteggio del numero delle volte che ho seguito questo evento, e ogni volta ci vado con la seguente motivazione: i consigli che gli esperti del settore danno sono utilissimi. Non mi fido troppo delle scuole di scrittura - argomento che genera tantissime polemiche; io preferirei chiamarle "scuole di tecniche di scrittura", perché ti possono insegnare come impostare un romanzo o un racconto, ma scriverlo è un'altra cosa - e gli unici soldi che spendo per questo tipo di informazioni li do ad una rivista che mi faccio spedire dagli USA, il Writer's Digest. Quindi quando tra le mani mi capita di riuscire ad ottenere qualcosa di qualità gratuitamente, non mi lascio sfuggire l'occasione.
giovedì 18 aprile 2013
Le cover di "Paranormalmente" di Kiersten White
Questa saga non l'ho mai letta, né ho tra i piani di leggerla: troppi impegni, libri accumulati e anche con la scusa che è vagamente rivolta a un pubblico femminile la snobbo un po', però mi tocca ammettere che le cover sono stupende. Bisognerebbe stringere la mani ai grafici e ai disegnatori Giunti uno ad uno. Qualsiasi loro libro è attraente, e quando si tratta di una saga danno il meglio: stessa impostazione grafica per tutti i romanzi e qualità eccellente. Te ne ricordi uno e nel mucchio riconosci tutti gli altri.
mercoledì 17 aprile 2013
Recensione de "Il peso del tempo"
Il peso del tempo è
la prima prova di narrativa dello scrittore Lutz Seiler, in origine
poeta (e vincitore anche di numerosi premi) e saggista (di opere
ritenute molto romanzate).
Come mai la scelta di passare al racconto? Molto semplice, racconta durante la presentazione romana: tre anni prima di riuscire nella stesura e pubblicazione di questa raccolta, leggendo romanzi di altri autori si accorse che la sfida è alla sua portata. Tutt’altra cosa si rivelò, però, la scrittura: pur dotato degli strumenti per creare poesie e dell’abilità per scrivere saggi, apprendere e usare con disinvoltura le tecniche della narrazione e della narrativa non è stato il gioco da ragazzi che potrebbe spesso e erroneamente sembrare. “Infatti – ha aggiunto durante il reading – per scrivere questo libro ci ho messo due anni”.
Con grande maestria, Seiler riesce a raccontare e a mischiare un po’ di storia, un po’ di autobiografia, un po’ di finzione. I racconti ne giovato quanto il panorama letterario italiano: splendide storie ambientate nella Germania dell’est prima e dopo la caduta del muro di Berlino o un improbabile viaggio su un treno diretto verso il Kazakistan, brevi narrazioni per un’antologia d’esordio particolarmente convincente.
Come mai la scelta di passare al racconto? Molto semplice, racconta durante la presentazione romana: tre anni prima di riuscire nella stesura e pubblicazione di questa raccolta, leggendo romanzi di altri autori si accorse che la sfida è alla sua portata. Tutt’altra cosa si rivelò, però, la scrittura: pur dotato degli strumenti per creare poesie e dell’abilità per scrivere saggi, apprendere e usare con disinvoltura le tecniche della narrazione e della narrativa non è stato il gioco da ragazzi che potrebbe spesso e erroneamente sembrare. “Infatti – ha aggiunto durante il reading – per scrivere questo libro ci ho messo due anni”.
Con grande maestria, Seiler riesce a raccontare e a mischiare un po’ di storia, un po’ di autobiografia, un po’ di finzione. I racconti ne giovato quanto il panorama letterario italiano: splendide storie ambientate nella Germania dell’est prima e dopo la caduta del muro di Berlino o un improbabile viaggio su un treno diretto verso il Kazakistan, brevi narrazioni per un’antologia d’esordio particolarmente convincente.
martedì 16 aprile 2013
"Il club dei suicidi - Crash into me" di Albert Borris
Un surreale viaggio allo scoperta di gente famosa suicida
ogni ragazzo con un ultimo desiderio, qualcuno vuole vedere la sua squadra preferita, qualcuno New York, Seatlle
un patto: non si uccideranno sino al termine del viaggio, solo alla fine ci sarà il momento propizio
Dopo 200 pagine mi sono accorto - ce ne hai messo di tempo, direte - che a livello stilistico c'era qualcosa che non mi convinceva, così mi sono messo a leggere con maggiore attenzione e ho notato che il punto e virgola viene dimenticato da Albert Borris, quasi come se non l'avesse mai visto né ne conoscesse l'utilizzo. Alla fine il libro risulta comunque godibilissimo, però questa mancanza fa pensare che poteva essere migliorabile.
I'm on page 91 of 294 of Il club dei suicidi: 'Il signor Clark diceva: «La vera autostima viene dall'abilità, dall'essere bravi in qualcosa. Non importa cosa. Poi fregatene degli inutili complimenti. Fregatene di quel che pensa la gente. Tutto quello che conta è il rispetto hai per te stesso.»' Forse questa frase l'averei scritta dicendo 'dal sentirsi bravi in qualcosa', mmm... ci devo riflettere
Tramite il sito Giunti.it, scaricati il pdf delle prime 25 pagine del libro!
ogni ragazzo con un ultimo desiderio, qualcuno vuole vedere la sua squadra preferita, qualcuno New York, Seatlle
un patto: non si uccideranno sino al termine del viaggio, solo alla fine ci sarà il momento propizio
Dopo 200 pagine mi sono accorto - ce ne hai messo di tempo, direte - che a livello stilistico c'era qualcosa che non mi convinceva, così mi sono messo a leggere con maggiore attenzione e ho notato che il punto e virgola viene dimenticato da Albert Borris, quasi come se non l'avesse mai visto né ne conoscesse l'utilizzo. Alla fine il libro risulta comunque godibilissimo, però questa mancanza fa pensare che poteva essere migliorabile.
I'm on page 91 of 294 of Il club dei suicidi: 'Il signor Clark diceva: «La vera autostima viene dall'abilità, dall'essere bravi in qualcosa. Non importa cosa. Poi fregatene degli inutili complimenti. Fregatene di quel che pensa la gente. Tutto quello che conta è il rispetto hai per te stesso.»' Forse questa frase l'averei scritta dicendo 'dal sentirsi bravi in qualcosa', mmm... ci devo riflettere
Tramite il sito Giunti.it, scaricati il pdf delle prime 25 pagine del libro!
Recensione di "Lullaby" e intervista all'autrice, Barbara Baraldi
Giada, Marcello e un po’ anche Luana, sono i protagonisti dell’ultimo
romanzo di Barbara Baraldi, “Lullaby – La ninna della morte”, edito da
Castelvecchi.
Giada, la Bambina Nera, è quel tipo che da bambina si apprezza tanto e poi, ma con la quale, man mano che cresce, non si vuole più avere niente a che fare.
Marcello non è solo il classico scrittore fallito senza futuro, ma è il re di questa razza, visto che è costretto a mantenersi con la pensione della madre.
Luana è la perfezione, la Principessa dell’Est, bionda, splendente, senza apparenti problemi. Dopo tutto queste persone vivono in un mondo ovattato dove niente le scalfisce.
Si potrebbe attribuire la colpa per quello che succede in questo romanzo all’insegnante di Giada e Luana, che le unisce nello stesso banco, ma sarebbe troppo semplice e poi non è davvero così.
Potremmo attribuire la colpa a Marcello, disperato, che si è no inchioda due parole su word dopo aver fissato per ore lo schermo e dopo aver dato le medicine a “mammà”, ma lui no, lui è solo un punto fermo al quale aggrapparsi, qualcosa di semplice e sensato in una tempesta che colpisce un piccolo luogo di periferia.
Sta di fatto che questa recensione non vi svelerà nulla, perché con un ottimo alternarsi di linguaggio in prima e in terza persona, e un susseguirsi di capitoli brevi e interessanti nel cui titolo è presente il nome del personaggio che reciterà in quei paragrafi, la Baraldi dimostra di saper tenere incollato il lettore alle proprie pagine, quindi dovrete leggerlo.
Pure se vi trovaste nell’intenzione di dover posare questo libro per qualche motivo di «ordine superiore», sfogliando le pagine successive noterete che il prossimo capitolo è lungo quanto la lista della spesa del cenone di Natale e, imbarazzati per la vostra volubilità, continuerete a leggere pensando “Ok, ancora un po’ e mi fermo”, ma poco più avanti lo stesso pensiero vi balenerà nuovamente in testa.
A seguire, una breve intervista a Barbara Baraldi:
- Quando scrivi un libro da cosa parti e come inventi la storia? Nel caso di “Lullaby”, oltre alla canzone dei The Cure, da cosa hai tratto ispirazione?
BB: Proprio la canzone dei Cure è stata la principale fonte d’ispirazione del romanzo. Immaginavo due ragazze che ballavano un tango al ritmo della canzone. Dalla penombra della stanza, è emerso un mondo intero di atmosfere soffocanti, aspirazioni e desideri inconfessabili che descrivevano perfettamente la realtà che avevo intorno: le ipocrisie della società, la violenza della cronaca che entra nelle case come un ariete attraverso la televisione. E così mi sono trovata al bar con Marcello e Fede, nel mezzo di una accesa discussione. Un anonimo bar di paese, dietro la cui apparente normalità tutto può succedere.
Giada, la Bambina Nera, è quel tipo che da bambina si apprezza tanto e poi, ma con la quale, man mano che cresce, non si vuole più avere niente a che fare.
Marcello non è solo il classico scrittore fallito senza futuro, ma è il re di questa razza, visto che è costretto a mantenersi con la pensione della madre.
Luana è la perfezione, la Principessa dell’Est, bionda, splendente, senza apparenti problemi. Dopo tutto queste persone vivono in un mondo ovattato dove niente le scalfisce.
Si potrebbe attribuire la colpa per quello che succede in questo romanzo all’insegnante di Giada e Luana, che le unisce nello stesso banco, ma sarebbe troppo semplice e poi non è davvero così.
Potremmo attribuire la colpa a Marcello, disperato, che si è no inchioda due parole su word dopo aver fissato per ore lo schermo e dopo aver dato le medicine a “mammà”, ma lui no, lui è solo un punto fermo al quale aggrapparsi, qualcosa di semplice e sensato in una tempesta che colpisce un piccolo luogo di periferia.
Sta di fatto che questa recensione non vi svelerà nulla, perché con un ottimo alternarsi di linguaggio in prima e in terza persona, e un susseguirsi di capitoli brevi e interessanti nel cui titolo è presente il nome del personaggio che reciterà in quei paragrafi, la Baraldi dimostra di saper tenere incollato il lettore alle proprie pagine, quindi dovrete leggerlo.
Pure se vi trovaste nell’intenzione di dover posare questo libro per qualche motivo di «ordine superiore», sfogliando le pagine successive noterete che il prossimo capitolo è lungo quanto la lista della spesa del cenone di Natale e, imbarazzati per la vostra volubilità, continuerete a leggere pensando “Ok, ancora un po’ e mi fermo”, ma poco più avanti lo stesso pensiero vi balenerà nuovamente in testa.
A seguire, una breve intervista a Barbara Baraldi:
- Quando scrivi un libro da cosa parti e come inventi la storia? Nel caso di “Lullaby”, oltre alla canzone dei The Cure, da cosa hai tratto ispirazione?
BB: Proprio la canzone dei Cure è stata la principale fonte d’ispirazione del romanzo. Immaginavo due ragazze che ballavano un tango al ritmo della canzone. Dalla penombra della stanza, è emerso un mondo intero di atmosfere soffocanti, aspirazioni e desideri inconfessabili che descrivevano perfettamente la realtà che avevo intorno: le ipocrisie della società, la violenza della cronaca che entra nelle case come un ariete attraverso la televisione. E così mi sono trovata al bar con Marcello e Fede, nel mezzo di una accesa discussione. Un anonimo bar di paese, dietro la cui apparente normalità tutto può succedere.
lunedì 15 aprile 2013
sabato 13 aprile 2013
Giveaway: Vinci lo scudo/frisbee di Capitan America!
Ehilà gente, all'anteprima cinematografica di Capitan America
hanno dato questo splendido scudo/frisbee e io vorrei regalarlo ai
lettori di questo blog!
Come vedete, è ancora imbustato. Per provare a vincerlo vi basterà seguire le seguenti regole:
Come vedete, è ancora imbustato. Per provare a vincerlo vi basterà seguire le seguenti regole:
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- Condividi questo post sul tuo blog, se ne hai uno che parla di libri, e/o su Facebook.
- Commenta questa post fornendomi un modo per contattarvi in casa di vincita (va bene una mail o Facebook) e per dirmi dove avete condiviso questo giveaway.
I libri sono la mia droga, la mia rovina
Sono all'aeroporto, vestito come il classico coatto italiano pronto a rimorchiare donzelle - preciso che questa non è assolutamete la migliore immagine che ho di me stesso, anzi - e invece vengo subito attratto da un piacere diverso, una maledetta droga chiamata libri, per essere specifici i romanzi.
Mi muovo scaltro tra i pochi volumi presenti nel chioschetto, in testa il pensiero: "Non ne compro nessuno, ho qui con me l'eReader pieno, migliaia di volumi. Non ho una lira, devo risparmiare i soldi per il viaggio."
Leggo le sinossi, scopro qualche autore per me nuovo, e poi vengo catturato da un libro di Daniel Pennac, scrittore che ho incontrato alla conferenza stampa del film Ernest e Celestine, conferenza stampa alla quale sono andato quasi esclusivamente per vedere l'ambasciata di Francia dall'interno (era lì che si svolgeva, Palazzo Farnese) e per rimediare l'autografo di questo francese dall'aria simpatica, autografo che ho poi donato a una mia amica, una certa Ratz.
Il titolo, La fata carabina, non mi colpisce, la cover è carina ma nemmeno quella lascia un segno. Poi però vado a leggere la quarta di copertina e penso: "Wow, dei vecchietti che iniziano ad ammazzare gente e a drogarsi! Lo devo leggere!"
Mi muovo scaltro tra i pochi volumi presenti nel chioschetto, in testa il pensiero: "Non ne compro nessuno, ho qui con me l'eReader pieno, migliaia di volumi. Non ho una lira, devo risparmiare i soldi per il viaggio."
Leggo le sinossi, scopro qualche autore per me nuovo, e poi vengo catturato da un libro di Daniel Pennac, scrittore che ho incontrato alla conferenza stampa del film Ernest e Celestine, conferenza stampa alla quale sono andato quasi esclusivamente per vedere l'ambasciata di Francia dall'interno (era lì che si svolgeva, Palazzo Farnese) e per rimediare l'autografo di questo francese dall'aria simpatica, autografo che ho poi donato a una mia amica, una certa Ratz.
Il titolo, La fata carabina, non mi colpisce, la cover è carina ma nemmeno quella lascia un segno. Poi però vado a leggere la quarta di copertina e penso: "Wow, dei vecchietti che iniziano ad ammazzare gente e a drogarsi! Lo devo leggere!"
giovedì 11 aprile 2013
In Italia i libri potrebbero essere pubblicizzati meglio
Non avevo nessuna intenzione di comprare Il libro segreto di Dante di Francesco Fioretti, un bestseller edito da Newton Compton, eppure appena entrato in una libreria polacca ho subito pensato: «Lo voglio!»
Qual era la differenza? Che senso poteva avere comprare un libro in polacco invece che in lingua originale, il nostro caro italiano? La risposta a questo domande è: come veniva pubblicizzato.
Penso che entrando in libreria veniamo prima attratti dalla cover, poi dal titolo, in seguito dalla sinossi e da qualche riga. Ma se ciò non bastasse? Dopotutto tutti i libri sono così presentati. Bisognerebbe andare oltre, e quell'oltre l'ho trovato a Cracovia, in piazza Rynek.
Qual era la differenza? Che senso poteva avere comprare un libro in polacco invece che in lingua originale, il nostro caro italiano? La risposta a questo domande è: come veniva pubblicizzato.
Penso che entrando in libreria veniamo prima attratti dalla cover, poi dal titolo, in seguito dalla sinossi e da qualche riga. Ma se ciò non bastasse? Dopotutto tutti i libri sono così presentati. Bisognerebbe andare oltre, e quell'oltre l'ho trovato a Cracovia, in piazza Rynek.
giovedì 4 aprile 2013
Dusty Pages in Wonderland: Sui blog letterari e sul pamphlet di eFFe
"Dusty Pages in Wonderland: Sui blog letterari e sul pamphlet di eFFe: Non mi sono mai espressa sull'argomento - almeno, non qui sul blog - anche se di cose ne ho sempre avute da dire parecchie."
Continua. Andate a leggere direttamente su Dusty Pages.
Continua. Andate a leggere direttamente su Dusty Pages.
mercoledì 3 aprile 2013
martedì 2 aprile 2013
"Il grande Gatsby" a 99 centesimi; grazie Newton Compton!
Premetto che non avrei mai comprato questo libro se non lo avessi trovato a 99 centesimi, ciò però non toglie che avrei comunque potuto leggerlo grazie alle fantastiche biblioteche di Roma e probabilmente l'avrei fatto prima di andare a vedere il film con protagonista Leonardo Di Caprio in un'uscita il 16 maggio.
Non vi do giudizi su questo romanzo, non mi piace dare giudizi, ma una richiesta ve la vorrei fare: questi classici comprateli in libreria e non su Internet. Negli store risparmierete appena 10 centesimi, cifra che se investita nella libreria sotto casa potrebbe fare la differenza. Se chiudessero tutte le librerie, sapete che guaio, no?
Al di là della riga non c'è uno spoiler della trama, ma di alcune frasi. Scegliete voi se oltrepassarla.
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Non vi do giudizi su questo romanzo, non mi piace dare giudizi, ma una richiesta ve la vorrei fare: questi classici comprateli in libreria e non su Internet. Negli store risparmierete appena 10 centesimi, cifra che se investita nella libreria sotto casa potrebbe fare la differenza. Se chiudessero tutte le librerie, sapete che guaio, no?
Al di là della riga non c'è uno spoiler della trama, ma di alcune frasi. Scegliete voi se oltrepassarla.
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mercoledì 20 marzo 2013
martedì 22 gennaio 2013
Il prologo di "Memoria", il nuovo romanzo di Leonardo Patrignani
Eravate in attesa del seguito di Multiversum? Io sì, quindi ecco a voi Memoria, romanzo che uscirà sempre per Mondadori, e sempre dalla penna di Leonardo Patrignani, il 19 febbraio!
Di seguito trovate il prologo.
Era il cielo di sempre.
Di seguito trovate il prologo.
Era il cielo di sempre.
Erano i volti di sempre.
Era il rifugio sotterraneo, il tunnel scavato nel muro per tornare a
vedere la luce, il silenzio prima della traccia nascosta alla fine del
disco. Un dove, in un mondo in cui non esisteva più alcun luogo. Un
quando, in una realtà senza futuro. Era il jolly spuntato dal mazzo nel
momento critico della partita.
Ma per il momento, non era nient'altro che una gabbia. Un'illusione della mente. Per quanto realistica, credibile, vera.
Autentica come il soffio del vento che si levava dal lungomare di
Barcellona in quel pomeriggio d'inverno, trascinando ovunque volantini
rossi e blu in una danza senza coreografia.
Sincera
come quel sentimento che intrecciava i destini di Alex e Jenny e che li
aveva portati fino a lì. Fuori dall'incubo. Dentro una nuova prigione.
mercoledì 16 gennaio 2013
MVWS: Most Valuable Writers Speech
Negli USA vanno tanto di moda gli speech, che poi sarebbero semplicemente dei discorsi fatti da gente famosa e di successo (a quanto pare è obbligatorio possedere ambo i requisiti) che dovrebbero servire a stimolare la mente, ispirare, etc etc.
Qui vi propongo quelli di tre tra i miei autori preferiti: Neil Gaiman, Chuck Palahniuk e J. K. Rowling. Però vi devo avvertire, questi video sono in inglese.
Qui vi propongo quelli di tre tra i miei autori preferiti: Neil Gaiman, Chuck Palahniuk e J. K. Rowling. Però vi devo avvertire, questi video sono in inglese.
Neil Gaiman Addresses the University of the Arts Class of 2012 from The University of the Arts (Phl) on Vimeo.
Chuck Palahniuk from Grub Street on Vimeo.
J.K. Rowling Speaks at Harvard Commencement from Harvard Magazine on Vimeo.
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