giovedì 11 aprile 2013

In Italia i libri potrebbero essere pubblicizzati meglio

Non avevo nessuna intenzione di comprare Il libro segreto di Dante di Francesco Fioretti, un bestseller edito da Newton Compton, eppure appena entrato in una libreria polacca ho subito pensato: «Lo voglio!»

Qual era la differenza? Che senso poteva avere comprare un libro in polacco invece che in lingua originale, il nostro caro italiano? La risposta a questo domande è: come veniva pubblicizzato.

Penso che entrando in libreria veniamo prima attratti dalla cover, poi dal titolo, in seguito dalla sinossi e da qualche riga. Ma se ciò non bastasse? Dopotutto tutti i libri sono così presentati. Bisognerebbe andare oltre, e quell'oltre l'ho trovato a Cracovia, in piazza Rynek.




Lungo le scale della libreria c'era questo armadio a due ante con all'interno della stoffa rosso porpora che faceva da sfondo a varie copie del libro posizionate strategicamente con degli scrigni, corde, una candela consumata a metà, un sacchetto chiuso. Tutta roba che presa separatamente non vuole dire nulla, ma che nell'insieme crea un effetto tale che ti incuriosisce al punto di voler quel libro quasi indipendentemente da quale libro sia. È un effetto incredibile.


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