sabato 8 marzo 2014

"Mondo9" di Dario Tonani, mmm, merita!


Avete presente quando vi capita di leggere un libro e vi chiedete "com'è possibile che io questo autore ancora non l'avevo scoperto?" Be', è proprio quello che ho pensato leggendo Mondo9 di Dario Tonani. Ed io non è che l'avevo snobbato perché sono un tipo che disprezza la fantascienza (un tempo mi comprai in blocco degli Urania così, sull'istinto) e che non ha assolutamente idea di cosa sia lo steampunk (tra poco controllo su Wikipedia, e magari scopro che già lo sapevo), semplicemente non l'avevo mai sentito nominare.

E qui, come sempre in quest'epoca,  arriva Facebook.  Un autore, Leonardo Patrignani, che su un post afferma di voler leggere Mondo9.

Mondo9?, mi sono chiesto, Che diavolo è Mondo9?

Un po' di ricerche e, mmm, forse è un libro interessante, mmm, 'sto Dario Tonani è stato pubblicato pure in Giappone, mmm, in biblioteca non c'è, vabbé lo compro.

Il libro arriva a casa e sul comodino trova una concorrenza spietata: Utopia di Patrignani che il giorno dopo sarei andato a farmelo firmare (e poi sono finito pure a cena con l'autore, insieme a Emanuela Valentini, un'altra autrice); Il gran Diavolo di Sacha Naspini, un amico appena pubblicato da Rizzoli; Pieno giorno di J. R. Moehringer, un autore che ha vinto il Pulitzer; Troppa felicità della Munro, autrice che ha vinto il Nobel e ultimo non per ordine di importanza, Charles Bukowski con Storie di ordinaria follia, libro che sto amando.

Non chiedetemi perché leggo tutti 'sti libri assieme, e comunque visto che ho appena finito Mondo9 sto per iniziare Ophelia e le officine del tempo della sopracitata Emanuela Valentini... sarò strano.

Arriviamo al libro, diciamo qualcosa del libro, dato che se lo merita. Sono quattro racconti inizialmente pubblicati singolarmente in eBook dall'editore 40k, poi in edizione cartacea da Delos Books. Ogni racconto ha il nome di una nave (nave è davvero riduttivo, credetemi) che solca Mondo9, un posto desertico, pieno di dune, dove ogni cosa che si tocca, sabbia compresa, è infetta.

In questi quattro racconti separati ma collegati, Dario Tonani ci fa piano piano conoscere questo mondo e, perlopiù, gli umani e la macchine che vi abitano. Macchine che - preferirei non rivelarvi nulla - hanno particolari abilita e una "forza motrice" non ben definita almeno sino alle ultime pagine dell'ultimo racconto (cosa ottima, dato che ti spinge ad andar avanti fino alla fine). Le macchine, come tutte le macchine, hanno bisogno di assistenza tecnica, e ciò è molto importante durante tutto il corso dei racconti. Inoltre, come ogni macchina, hanno uno scopo: la partecipazione a una guerra. E quel bastardo di Dario Tonani (senza offesa, eh, Da') riesce a farci rimanere incollati alle pagine senza mostrarci neanche un briciolo di guerra (forse lo farai nel prossimo libro? Dimmi di sì, ritiro il "bastardo"), ma non solo, la cosa che mi ha sorpreso è la sua grandissima capacità a livello di scrittura! Prendendo il libro in mano mi immaginavo una buona storia, non un maestro della parola. Tra me e me, un po' scherzando un po' no, mi dicevo: guarda se questo adesso mi deve far tirare fuori il vocabolario. Ho avuto e ho una totale ammirazione per come scrive, mi ha davvero colpito e affondato in quel dannato deserto.

Mondo9 ha anche avuto degli effetti collaterali sulla mia vita. Vi è mai capitato di andare all'ufficio postale e di sperare che ci sia più fila possibile per avere più tempo per leggere? A me questa volta è capitato. Vi è mai capitato di andare al lavoro con le occhiaie perché vi siete sparati le prime 88 pagine di un libro? Spero di sì, eh.

Comunque, alla fine, di Mondo9 c'è una cosa che non ho letto... rullo di tamburi... la prefazione di Salvatore Proietti. Rimedierò.

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