Io sono uno di quei malati di libri che appena vedono un testo che ha a che fare qualcosa con la Polonia, pensano: Lo compro. Così è andata con La gatta di Varsavia, e non è che i gatti mi stanno proprio simpatici, ma la parola "Varsavia" nel titolo era troppo forte, risplendeva. Poi ho controllato chi era l'autrice, Slavenka Drakulić, ed ho visto che era croata; lì ho chiuso un occhio ricordami di un'amica conosciuta a Cracovia, papà croato e mamma polacca, che mi stava proprio simpatica. Poi ho visto che l'autrice risiede in Svezia; due pensieri su un amico mezzo svedese e mezzo italiano, et voilà, ho comprato l'eBook, che oggi è in offerta a 1,99 € invece di 4,99.
Cosa racconterebbero un cane, una gatta, un topolino, una talpa, un pappagallo, un corvo, una maialina e un orso della loro vita sotto il comunismo? Charlie, un cane romeno, rilascia un'intervista alla stampa lamentando come la distruzione del centro storico di Bucarest ordinata da Ceausescu per costruire la "Casa del Popolo" abbia gettato per strada due milioni di randagi. Bohumil, un topolino di Praga, accompagnando un parente nella visita al museo del comunismo, gli spiega i motivi della caduta del regime e il valore di ciò che il museo rappresenta. Una "creatura di origini feline" scrive al pubblico ministero che deve processare Jaruzelski per i suoi crimini nell'era comunista, chiedendo di poter testimoniare a favore del generale. Il racconto della leggenda del muro di Berlino è affidato a una talpa appassionata di archeologia. Il pappagallo Koki, appartenuto al maresciallo Tito, definisce il suo padrone "un comunista di gran classe". Un orso ballerino di nome Tosho racconta la propria storia e quella del popolo bulgaro. Sono solo alcune di queste singolari voci che a più di vent'anni di distanza dalla caduta dei regimi comunisti in Europa si interrogano - a modo loro - su democrazia e capitalismo, giustizia sociale e responsabilità collettiva, cercando di interpretare quella storia per capire le ragioni dell'oggi.
Acquista l'eBook su Amazon o su BookRepublic.
PS: forse c'è stato anche il pensiero: Baldini&Castoldi è una casa editrice appena risorta (era fallita), finanziamola un pochino.
PPS: forse c'è stato anche un pensiero collegato a quello che sta combinando Putin questi giorni
Post pubblicato anche su: polacche.blogspot.it/2014/03/la-gatta-di-varsavia.html
Cosa racconterebbero un cane, una gatta, un topolino, una talpa, un pappagallo, un corvo, una maialina e un orso della loro vita sotto il comunismo? Charlie, un cane romeno, rilascia un'intervista alla stampa lamentando come la distruzione del centro storico di Bucarest ordinata da Ceausescu per costruire la "Casa del Popolo" abbia gettato per strada due milioni di randagi. Bohumil, un topolino di Praga, accompagnando un parente nella visita al museo del comunismo, gli spiega i motivi della caduta del regime e il valore di ciò che il museo rappresenta. Una "creatura di origini feline" scrive al pubblico ministero che deve processare Jaruzelski per i suoi crimini nell'era comunista, chiedendo di poter testimoniare a favore del generale. Il racconto della leggenda del muro di Berlino è affidato a una talpa appassionata di archeologia. Il pappagallo Koki, appartenuto al maresciallo Tito, definisce il suo padrone "un comunista di gran classe". Un orso ballerino di nome Tosho racconta la propria storia e quella del popolo bulgaro. Sono solo alcune di queste singolari voci che a più di vent'anni di distanza dalla caduta dei regimi comunisti in Europa si interrogano - a modo loro - su democrazia e capitalismo, giustizia sociale e responsabilità collettiva, cercando di interpretare quella storia per capire le ragioni dell'oggi.
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