Partiamo da La fine del mondo viene di giovedì di Didier van Cauwelaert. Questo libro, inviatomi da Fanucci per recensirlo su fuorilemura.com, come si vede dalla copertina rientra nel genere young/adult, anche se è più young che adult. Mi mancano 100 pagine alla fine (giovedì) e finora è stata una lettura davvero veloce. Se volete fare una cosa carina, leggetevi i capitoli a seconda dei giorni: il libro parte di domenica e arriva sino a giovedì, quindi magari lo acquistate oggi e lo iniziate a leggere tra due giorni.
Il maggiordomo miope di Javien Tomeo è invece uno di quei libri sconosciuti al mondo. Mi trovavo nella biblioteca Pasolini, a Spinaceto, e mi son detto: "Perché non prendo qualcosa che sicuramente non ha letto nessuno?" Così sono andato alla sezione Autori spagnoli e ho trovato questo libricino di 115 pagine che è stato pubblicato in Italia nel '93 e da allora era stato preso in prestito soltanto nel 2006.
Per La tigre bianca di Aravind Adiga la storia è diversa: mi trovavo al Caffé letterario sull'Ostiense, un posto che è una via di mezzo tra un pub e uno biblioteca, con divani molto cool, sedie moderne e altre cazzate, e diciamo che mi rodeva un pochino perché lì il weekend i cocktail costano 1o euro, 10 fottuttisimi euro per un bicchiere che riempiono di ghiaccio manco fossimo in discoteca! Comunque, nonostante le belle signorine che ci accompagnavano, mi sono piazzato un pochino nella zona occupata dalla biblioteca e ho pescato il Man Booker Prize di qualche anno fa.
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