Navigando in Internet è possibile scovare alcune recensioni non proprio entusiaste riguardo il primo volume della serie di
Thomas Drimm, La fine del mondo viene di giovedì,
e per quanto alcune critiche si possano benissimo condividere, la
sensazione generale è che queste persone non abbiano capito, o non
conoscano, il significato della parola “Tweens”, collana alla quale
questo libro appartiene.
“Tweens” sta a significare che La fine del mondo viene di giovedì è destinato ai bambini tra i nove e i dieci anni, cioè i preadolescenti, e sotto questa ottica dovrebbe essere recensito.
La storia raccontata è quella di un ragazzino di nome Thomas Drimm
che vive in un futuro non troppo distante dal nostro presente, un futuro
dove gli essere umani sopravvissuti vivono sotto una bolla dalla quale
non possono uscire e dove, soprattutto, tutti vengono obbligati a
giocare d’azzardo ed è vietato essere infelici. Le religioni sono
scomparse, i libri censurati, a scuola si insegna soltanto come vincere
al gioco e tredici anni è l’età dell’avvenimento più importante della
vita: viene impiantato un chip nel cervello che permette di giocare,
fare la spesa e trasferire denaro, per di più funge anche da cartà
d’identità e, cosa all’oscuro di tutti i cittadini, permette agli Stati
Unici (il territorio in cui vivono) di controllare le persone. Thomas, a
pochi mesi dai suoi tredici anni, per sbaglio con il suo aquilone
uccide un vecchietto. L’anima di questo vecchietto – che poi si scoprirà
essere un famoso scienziato – si infilerà nel peluche di Thomas e
cercherà di fargli capire che la fine del mondo è vicina e che deve
aiutarlo a impedire che accada.
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La fine del mondo viene di giovedì è un romanzo scorrevole, pieno di dialoghi veloci, immediati, e con diverse battute in grado di generare sorrisi.
In aggiunta, lo scritto di Didier van Cauwelaert, autore da oltre 5
milioni di copie in Francia, fa riflettere sulla situazione attuale in
cui viviamo, dove c’è tutta questa apparente libertà, quando in realtà
siamo ripresi di continuo da telecamere in ogni angolo della strada.
Come in ogni libro per i più giovani, si insegna che se una cosa la
si vuole fare davvero, e ci si crede, la si può fare! E questo è
fondamentale, perché
bisogna dar fiducia ai giovani: bisogna
insegnare loro i valori dell’amicizia, la forza che da essa si è in
grado di trarre, la fiducia in se stessi in un mondo dove si viene
continuamenti messi sotto pressione. Al “ragazzino” finalmente
vengono date delle responsabilità, finalmente qualcuno crede in lui. E
perché noi, allora, non dovremmo credere in Thomas Drimm?
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La fine del mondo viene di giovedì – Thomas Drimm 1
La fin du monde tombe un jeudi
Autore: Didier van Cauwelaert
Traduttrice: Rebecca Traimonti
Editore: Fanucci
Collana: Tweens
Pagine: 256
Prezzo: 9,90 €
Questo articolo originariamente l'avevo scritto per il settimanale con il quale collaboro:
http://www.fuorilemura.com/2012/04/16/un-quasi-tredicenne-sara-in-grado-di-salvare-il-mondo/